Si evolve il sistema bancario in Italia nel tentativo di colmare un gap tecnologico che da sempre ha caratterizzato la realtà informatica italiana. Ibm e Unicredit hanno siglato un accordo che permette di rivoluzionare la struttura di supporto che regola le operazioni Unicredit in Europa. In particolare si tratterebbe di un trasloco su quella piattaforma Cloud che permetterebbe di potenziare i servizi offerti alla clientela per riuscire a competere con la concorrenza proprio sul terreno, spesso scivoloso, dei servizi online, una realtà che in Italia in particolare modo non riesce ad attecchire. Difficile dire il perchè. Con ogni probabilità influisce in maniera molto forte il fatto che la popolazione italiana è tra le più vecchie al mondo e questo porta con sè anche la conseguenza, spesso sottovalutata, di un gap informatico non indifferente. il tutto legato anche all’atavica diffidenza verso ciò che manifestatamente “non si vede” visto che, il pagamento online e quello tramite cata di credito, di fatto non permettono di tenere sotto controllo in modo “fisico” le entrate e le uscite. Non solo, ma, anche come effetto psicologico, ciò che più preme è proprio il fatto che, senza accorgersene, spesso chi usa il pagamento online, o quello tramite carta, non si rende conto, proprio grazie all’estrema facilità di utilizzo, di quanto spende. E alla fine ci si trova sempre in rosso. Il tutto senza considerare il pericolo, spesso esagerato, che le frodi e gli hacker costituiscono.
Non tanto per la difficoltà di gran parte della popolazione ad approcciarsi all’uso del PC, quanto la diffidenza verso il sistema dell’home banking, una diffidenza che ha reso la nostra nazione come una delle ultime nello sfruttamento delle potenzialità della Rete per le operazioni di ordinaria amministrazione del proprio conto corrente. Non solo, ma anche tutto ciò che concerne il pagamento elettronico in generale in Italia non è sempre stato ben visto. Un esempio su tutti sono le carte di credito spesso snobbate o viste con sospetto soprattutto nel sud Italia dove il ricorso al contante è ancora la strada preferita nonostante le statistiche confermino che le frodi tramite carta di credito siano in forte calo, mentre i problem legati ai furti sul contante non conoscano sosta.
Ad ogni modo, anche per migliorare la richiesta europea, Unicredit ha puntato sulla nuvola con un accordo che muove diversi miliardi di dollari e che prevede la creazione di una joint venture tra UniCredit Business Integrated Solutions e Ibm con la fusione anche della collaborazione in ottica di risorse umane e dipendenti: entrambe le società, infatti prevedono la presenza di proprio personale. In quest’ottica la tendenza al sourcing anche in ambito informatico applicato al mondo bancario permette soprattutto un significativo taglio dei costi per una struttura come quella bancaria che deve combattere costantemente con i parametri richiesti dalle nuove norme di Basile III.