Spesso sentiamo parlare degli effetti dannosi della sigaretta elettronica sulla nostra salute, accusata talvolta ingiustamente perfino da fonti di presunta autorevolezza, ma è vero che le “svapate” sono più pericolose del fumo proveniente dal tabacco?
E’ importante precisare che la sigaretta elettronica nasce come alternativa al fumo della sigaretta, abitudine ben più pericolosa per la salute: qualsiasi alternativa che causi danni minori, o che permetta una più semplice disassuefazione dalla nicotina (la principale sostanza d’abuso contenuta nelle sigarette comuni), si può già ritenere una valida transizione verso uno stile di vita più salutare.
Uno dei più problematici meccanismi coinvolti nel tabagismo è l’astinenza da nicotina: questa sostanza stimola infatti alcuni specifici recettori cerebrali, instaurando uno stato di dipendenza propriamente detto, che obbliga il soggetto assuefatto reintrodurre periodicamente la sostanza detta appunto d’abuso. La sigaretta elettronica dispone di filtri appositi contenenti nicotina in dosaggi scalari, che permettono quindi di gestire la dose giornaliera assunta in modo autonomo, attraverso l’opportunità di gestire il numero di svapate, piuttosto che l’applicazione di un dosaggio unico distribuito in chewin-gum o rilasciato progressivamente da un cerotto.
Nella sigaretta elettronica è la sola nicotina è però ad essere nociva per l’organismo, mentre risultano assenti i maggiori responsabili dei danni prodotti dal fumo di sigaretta, ossia i prodotti della combustione del tabacco e della carta che lo avvolge nella sigaretta comune.
Mentre è dimostrato che la nicotina non ha alcun effetto cancerogeno, i sottoprodotti del tabacco, quali gli idrocarburi policiclici aromatici, l’acroleina, il catrame e le nitrosammine, sono invece responsabili di un significativo incremento del fattore di rischio per vari tumori tra cui quello al polmone, all’esofago, allo stomaco e alle corde vocali.
La sigaretta elettronica non contiene neanche il monossido di carbonio, responsabile di importanti patologie cardiovascolari e infiammatorie, né gli elementi radioattivi ritrovati in tracce nel tabacco, come il piombo-210 e il polonio-210.
Infine il fumo della sigaretta elettronico non provoca la riduzione della funzionalità respiratoria polmonare causata dal fumo della sigaretta normale, misurabile come una riduzione dell’indice di Tiffenau pari al 7.2%.